mercoledì 15 ottobre 2008

I Simpson - il film (recensione)



I Simpson - il Film (2007)
di David Silverman

Simpson o non Simpson?

Homer, non obbedendo all'ordine di Marge, scarica i rifiuti prodotti dal suo maiale nel lago già al limite della sopportazione. Il Governo degli Stati Uniti decide così di isolare Springfield sotto una cupola trasparente, ma la famiglia Simpson cercherà in tutti i modi di salvare la loro amata città.

La famiglia più famosa della televisione arriva al cinema dopo quasi vent'anni di programmazione regolare: ma quanto ha mantenuto del suo spirito?
L'approccio a questo film può essere vario, e dipende fondamentalmente dalla conoscenza dello spettatore dalla serie TV creata da Matt Groening.
Io distinguerei tre tipi di persone che si accingono a guardare questo film: chi non ha praticamente idea di cosa siano i Simpson, chi ha visto qualche episodio e sa di cosa si tratta, e chi può dire di conoscere bene le serie, gli appassionati insomma.
Il primo tipo, quello formato da chi non sa cosa siano i Simpson, troverà sicuramente questa trasposizione divertente, e 'scoprirà' che questo cartoon è più irriverente e senza peli sulla lingua di quanto pensassero (posizione di gran parte della critica).
Anche gli spettatori medi troveranno questo film divertente, piacevole ma sapevano già dell'irriverenza sopra citata.
Gli appassionati, di cui io purtroppo mi ritrovo a far parte, resteranno senza dubbio con l'amaro in bocca. Nonostante i grandi nomi che hanno lavorato al progetto, dallo stesso Groening a L. Brooks, sceneggiatore degli episodi, il risultato è molto scarso, se paragonato ovviamente alla serie TV.
Molto di questo film si riesce a comprendere se lo si vede sia su un grande schermo sia su uno schermo televisivo: se al cinema le emozioni non mancano, date soprattutto dalle azioni spettacolari accompagnate da un'eccellente realizzazione tecnica, in TV gli sbadigli non mancano; la mancanza di un contenuto è agghiacciante, con un risultato finale di assoluta superficialità.
E' chiaro che pochi hanno notato questo, pochissimi si sarebbero aspettati qualcosa di diverso da un cartone animato americano, e moltissimi, a torto, hanno visto questa vacuità come se il film fosse un episodio tv più lungo. In realtà in un singolo episodio da poco più di venti minuti c'è molta più sostanza dell'intero film.
La motivazione comunque è tutt'altro che oscura, è anzi evidente già dalla primissima scena del film, in cui Grattachecca e Fichetto, gatto e topo, se le danno di santa ragione: al contrario degli episodi TV è stato censurato il sangue. Da buona tradizione americana è stato trasformata un'opera di critica sociale, a volte per nulla lieve, in un'opera ipercommerciale che deve essere per forza adatta a tutti, grandi e piccini, e non deve assolutamente urtare la sensibilità di nessuno, perdendo la capacità di far riflettere ( si ricordi che i Simpson sarebbero di ideologia apertamente democratica).
Come già detto, comunque, la realizzazione è molto curata, il film a volte diverte e anche i più appassionati ritroveranno un po' di auto-citazionismo (ad esempio quando viene mostrato il confine di Sprinfield con Stati americani che non confinano tra loro). Alla fine però questi non sono i veri Simpson, sono un surrogato buonista e annacquato.
Voto: 6,5

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi trovo estremamente d'accordo con quanto scritto nella recensione. Quando una serie TV si trasforma in lungometraggio si tende sempre a curarne in modo eccessivo la superficie (attraverso effetti speciali a profusione, maggior dinamicità nelle scene d'azione etc...) tralasciando l'anima, che ha contribuito a rendere celebre la serie Tv stessa, al fine di risultare gustoso alla maggior parte dei palati.
Non è necessario soddisfare le aspettative del fedele ma catalizzare quella fetta di persone estranea alla serie. Anche a rischio di banalizzarne l'essenza!
5 e 1/2