mercoledì 27 gennaio 2010

Pizza a Auschwitz (2008)


di Moshe Zimerman
con Danny Chanoch, Miri Chanoch, Sagi Chanoch
Durata: 52 min

Per la Giornata della memoria. Danny Chanoch, anziano superstite di Auschwitz, porta i suoi due figli a seguire il percorso che lui ha fatto da bambino, dalla sua città natale in Lituania ad Auschwitz.

Questo è un mediometraggio che non può non smuovere gli animi e portare alla riflessione. E' la testimonianza girata in presa diretta di un uomo che ha vissuto la tragedia dell'Olocausto, e che cerca di farla comprendere ai suoi figli. Sagi è molto religioso, e non parla quasi mai. Miri invece è molto critica, e non perde occasione per discutere col padre sul significato di quel viaggio, così lontano da casa (vivono tutti in Israele). I temi chiamati alla riflessione sono molteplici, dal nuovo razzismo europeo, ai diritti dei superstiti ebrei e la loro posizione nel mondo, la possibilità e l'utilità di comprendere quelle esperienze, la sofferenza di una famiglia e dei figli di un padre che non manca un'occasione per ricordare il suo passato. Un commento cinematografico non è possibile, in pratica il film è costituito da quattro o cinque persone che fanno questo viaggio e un altro paio che le seguono per testimoniare e registrare il fatto. Non c'è praticamente scrittura, si pensi che all'inizio il programma è passare per tre campi di concentramento- sterminio di cui l'ultimo è Auschwitz, ma non si va oltre al primo. Passato solo in pochi festival e cineforum, in lingua originale (ebraico) sottotitolato.

venerdì 8 gennaio 2010

The Horsemen (2009)


di Jonas Åkerlund
con Dennis Quaid, Zhang Ziyi

Il detective Breslin si trova ad indagare su una serie di inquietanti omicidi, che scopre essere legati tra loro dal libro dell'Apocalisse di Giovanni. Quattro assassini, quattro Cavalieri, e la catena porta a lui.

la maggior parte della critica ha visto in questo film il tentativo di continuare, forse di evolvere, quel filone horror tipico degli anni Duemila - di cui fanno parte Saw - l'enigmista e Hostel - che mira particolarmente ad impressionare. In realtà sono molto più appropriati dei collegamenti con un'altra opera, il mediocre 8MM - Delitto a Luci rosse di Joel Shumacher con Nicolas Cage, soprattutto negli aspetti legati alla psicologia del personaggio, approfondita (o almeno questo era il tentativo) al punto giusto, al contrario dei film sopra citati che seguivano un modello corale. Detto questo in questo film non c'è altro motivo di interesse, a parte forse chiedersi il motivo di una campagna pubblicitaria abbastanza massiccia per un prodotto del genere. Al di là del livello tensione, che bisogna ammettere che è buono e a volte riesce anche a montare discretamente, tutto il resto è da buttare. Dennis Quaid è al suo peggio, e gli attori che gli girano intorno fanno di tutto per superarlo in piattezza recitativa; la sceneggiatura è veramente pessima, dalla storia (gli assassini come i cavalieri dell'Apocalisse è troppo banale) ai dialoghi insulsi, da degli errori inconcepibili (vedi sospensione finale, senza aiuti), fino a un finale che ogni essere mortale spererebbe di non vedere mai. Le cadute nel ridicolo sono molto frequenti, e la morale che vorrebbe esserci sotto (il disagio giovanile, le brutture della vita) non vale nulla. Da evitare.
Giudizio: 3,5/10