venerdì 14 novembre 2008

mercoledì 12 novembre 2008

All'Esigua Utenza

Il blog sarà prematuramente sospeso per miei problemi a connettermi regolarmente alla Rete. Spero di pubblicare qualche post comunque.
AGGIORNAMENTO DEL 4 DICEMBRE 2008: Emergenza rientrata.

domenica 2 novembre 2008

Wall-E (recensione)



Wall-E (2008)
di Andrew Stanton


Robot e Cuore

Wall-E è l'ultimo essere robotico in funzione sulla Terra, da quando il genere umano si è trasferito nello Spazio. Ha lavorato per secoli a fare cubetti di rifiuti, fino a quando, nel 2700 circa, un robot molto più avanzato di nome EVE interromperà la sua laboriosa solitudine.

Nelle ultima stagioni cinematografiche la Pixar non ha certo lasciato deluso il suo pubblico, anche quel Ratatouille dell'anno scorso non era per niente male. E' per questo che vedere Wall-E lascia così sorpresi: è arduo pensare che (quasi) ogni anno il distacco qualitativo sia così evidente.
Wall-E supera di gran lunga i suoi predecessori sotto tutti i punti di vista: è forse superfluo dire che il livello grafico e delle animazioni lascia a bocca aperta (alcuni paesaggi della terra desertica sono opere d'arte a se' stanti). Il character design è eccelso, anche nel rendere le differenze dall'obsoleto Wall-E all'ipertecnologica EVE, la controparte femminile. Bisogna sottolineare anche che probabilmente nei film d'animazione visti in passato si dava più importanza all'impianto tecnico di personaggi e ambientazioni (pensiamo al progresso nella resa delle pellicce degli animali) che ad una reale caratterizzazione artistica, forse avevano più importanza i programmatori che i disegnatori; posso affermare senza alcun dubbio che qui si è raggiunta la più alta simbiosi tra le due categorie, entrambe favolose.
L'impostazione narrativa è solo superficialmente tradizionale, in quanto nella realtà si distacca dall'ossessione contemporanea di costruire una storia perfetta, senza cali di ritmo e sempre veloce, e questo è uno dei motivi della riuscita del film: la storia è tutto sommato semplice, e ricordando la lezione dei vecchi classici Disney ampio spazio è lasciato alla poesia e all'emozione.
Non vorrei sottolineare che se si fosse evitata una parte centrale che rispecchia le caratteristiche di velocità narrativa sopra citate, probabilmente ci troveremmo davanti ad un capolavoro con la C maiuscola. La forza del film sta proprio nelle emozioni che le immagini riescono a trasmettere, cosa che molti non credevano fosse più possibile ormai, nell'era in cui il video domina ovunque, rendendoci insensibili.
Ma se escludiamo la parte puramente poetica, e ci concentriamo sul lato più cinematografico, la cosa che lascia più esterrefatti è la regia: già con Ratatouille si erano fatte riflessioni sul fatto che il cinema d'animazione potesse raggiungere livelli registici non realizzabili col cinema tradizionale, e con Wall-E non possiamo che trovare una conferma a questa ipotesi: non che il cinema tradizionale sia destinato a tramontare, questo non accadrà mai, ma dobbiamo essere consci del fatto che si sia superato il livello in cui i cosiddetti 'cartoni animati' sono realizzati con inquadrature frontali fisse o al massimo una carrellata. Le cose sono cambiate, si sono raggiunti ottimi livelli di integrazione con immagini filmate 'dal vero', e nell'utilizzo di effetti come il bianco e nero.
Insomma, Wall-E è un film che dovrebbe essere visto da tutti, ma proprio tutti, e se qualcuno osa dire (è successo) che è troppo sentimentalista va tacciato di essere insensibile.
Un plauso ai titoli di coda più belli mai visti, che ripercorrono l'arte (dipinta) dai graffiti rupestri all'espressionismo o giù di lì, con sottofondo di George Micheal.

Voto 9,5/10