martedì 12 maggio 2009

Contro lo spot Coca-Cola



Penso che ognuno di voi abbia avuto una reazione, magari diversa uno dall'altro, vedendo questo spot pubblicitario. Ad uno primo sguardo potrebbe sembrare carino, simpatico, addirittura intelligente. Poi è naturale storcere il naso vedendo che è uno spot della coca-cola, con le conseguenze ovvie che vengono alla mente, cioè che è una multinazionale, che chi commissiona la pubblicità non è certamente in quelle condizioni, ecc. ecc..
In realtà il problema è ben più serio: qui ci è posta come naturale qualcosa che non lo è.
La crisi finanziaria che ormai si è largamente diffusa nell'economia reale ci è raccontata come un fatto naturale, sì terribile, ma inevitabile. Il pensiero dei grandi lobbisti così predomina incontrastato facendo il lavaggio del cervello alle masse di lavoratori che prima di tutti stanno pagando. Alle corporations fa comodo che la pensi che la crisi economica sia un fatto con le stesse caratteristiche di casualità di un'eruzione vulcanica, in modo che così i grandi manager e le multinazionale, come appunto la coca-cola, possano continuare con le loro speculazioni e i loro sfruttamenti (ricordiamo che la coca-cola ha interessi in moltissimi campi, fino alle armi). La povera gente in questo modo non potrà protestare, lamentarsi, pensare di poter fare qualcosa; non penserà di dare la colpa ai grandi industriali che hanno causato la crisi, al massimo penseranno che tutto questo l'ha voluto Dio.
Dobbiamo fare in modo che questo indottrinamento attraverso il mezzo televisivo sia fermato!
Non possiamo permettere che i grandi borghesi ci impongano sopportare e patire per i disastri da loro causati, nel solo nome dell'arricchimento sfrenato!
I lavoratori devono liberarsi dalle catene dell'oppressione capitalistica e non accettare più che questo sistema continui ad esistere!
Contrastiamo questo spot che ci dice di stare buoni e subire, ribelliamoci subito e l'effetto sarà immediato!
Contro la Coca-Cola, contro lo sfruttamento capitalistico!

Sic hic iocus finem habet.