
di James Cameron
con Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Michelle Rodriguez, Giovanni Ribisi
Jake Sully, ex marine in sedia a rotelle, viene ingaggiato per manovrare un Avatar di Na'vi, popolazione indigena aliena, per convincerli a lasciare il loro luogo d'origine. Ma ben presto si unirà alla causa Na'vi e combatterà contro la sua stesa gente.
Avatar è stato pubblicizzato, e quindi successivamente acclamato, come il film che avrebbe riportato le grandi masse al cinema, con l'introduzione della tecnologia 3D IMAX su vasta scala, e come il film il che avrebbe rivoluzionato definitivamente questo mondo. Per prima cosa bisogna ricordare che la tecnica stereoscopica approda al cinema nel lontano 1922, che il periodo d'oro della terza dimensione è stato a metà degli anni cinquanta e che fino agli anni Ottanta furono presentati prodotti di questo tipo. Non dimentichiamoci poi che la qualità di un film non è proporzionale agli effetti speciali (vedi, tra i molti, La guerra dei mondi di Spielberg).Tutto ciò non significa comunque che la tecnica e gli effetti speciali donino ad Avatar molta godibilità, e, perché no, anche una buona dose di sano divertimento.Oltre a questo, James Cameron si è confermato come un cineasta dalle grandi doti. Riesce perfettamente nel suo intento di creare un mondo, Pandora, in cui lo spettatore riesca a perdersi con lo sguardo, e addirittura a stupirsi, nell'avanzare delle situazioni e degli eventi coordinati in modo impeccabile in modo da non far perdere un colpo al ritmo. Avatar è un film semplice, e non necessita di discorsi lunghi e/o complicati. I Na'Vi sono il corrispondente dei nativi americani, e il messaggio di fondo, come accade troppo spesso, snaturandolo, è ecologista. Pandora è l'unico elemento veramente notevole oltre alla bravura del regista (il bestiario e la vegetazione, lo ripeto, sono realizzati ottimamente), e poco importa alla fine se la trama è troppo semplice e sfocia nel banale, e se i personaggi hanno meno profondità delle bestie di Pandora (infatti il personaggio migliore è quello più piatto, il comandante cattivo); Avatar resta un buon film che si riesce ad apprezzare anche ad ulteriori visioni oltre alla prima.
Due cose da segnalare: la prima è l'importanza effettiva del 3D nelle dinamiche del film (se, cioè, sia veramente necessario); la seconda è la spudorata copiatura di elementi tratti dal mondo dei videogiochi per creare alcuni elementi (le granate sono due granate di Half Life 2 incollate, alcuni mezzi volanti sono ripresi fedelmente dalla saga di Halo, in particolare il secondo capitolo, gli animali sia terrestri che volanti che si fanno cavalcare ricordano troppo le mount di World of Warcraft, poi, più in generale, uno stile fantascentifico evolutosi fuori dal cinema).
Giudizio numerico: 8--
P.S.: Il più diretto 'concorrente' di Avatar nei suoi punti cruciali ,effetti speciali e affluenza nelle sale, è Star Wars (1977), il quale , secondo mia opinione, è più innovativo nel primo punto, e, secondo i numeri, è stato più magnetico nel secondo punto.