mercoledì 3 dicembre 2008

Nella valle di Elah (recensione)



Nella Valle di Elah (2007)
di Paul Haggis con Tommy Lee Jones, Charlize Theron

Hank (Tommy Lee Jones), anziano veterano di guerra, riceve una telefonata dalla base militare in cui era di servizio il figlio, e viene a sapere che è scomparso pochi giorni dopo essere tornato dall'Iraq. Qui comincia la ricerca, che porterà Hank a scoprire che il figlio ha fatto una bruta fine in suolo americano.

Paul Haggis, dopo la brutta prova di Crash- Contatto Fisico, corregge il tiro e riesce a creare un discreto prodotto, almeno all'apparenza. L'impianto del film è estremamente classico, e qui possiamo trovare probabilmente sia il maggior difetto del film sia il motivo del miglioramento di Haggis. E' quindi palese che ci troviamo di fronte a uno dei registi più sopravvalutati degli ultimi tempi, se qui per riuscire a creare qualcosa all'altezza delle aspettative ha dovuto barricarsi dietro a una struttura tanto curata quanto semplice e priva di idee. Il cuore del film non è certo nella struttura, ma nel tema, quindi la guerra, il dolore di dover combattere e l'impossiblià della reintegrazione sociale. Anche qui potrebbero alzarsi delle critiche ('troppo facile', o qualcosa del genere), e non sarebbero neanche del tutto sbagliate. L'elemento che più colpisce è però la posizione che assume Haggis nei confronti dei temi che tratta: a una prima occhiata potrebbe sembrare che sia un film che accontenta tutti, sia i pro che i contro (alla guerra); ad un'analisi più approfondita però ci accorgiamo che Haggis ha un'idea molto precisa: in pratica, il messaggio del film è che la guerra non è sbagliata, anzi, potrebbe anche essere giusta, è proprio la guerra in Iraq che è sbagliata. Le critiche maggiori al film vengono mosse per questa posizione, guerrafondaia, ma forse sarebbe più giusto criticare l'eccessiva retorica con cui questa tesi viene sostenuta. Se Haggis avesse osato di più, nella forma e nel contenuto, probabilmente avrebbe fatto un lavoro molto peggiore di questo, che avendo una struttura molto solida, benchè scontata, e dei bravi interpreti (Charlize Theron a parte, coi capelli scuri sta davvero male), riesce a raggiungere la sufficienza.
Voto: 6

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